Tra le interessanti conferenze organizzate dall’Università di Verona, quella del 30 e 31 marzo è risultata, oltre che estremamente interessante, assolutamente indispensabile per le ricerche che ATSIDA sta compiendo nell’ambito italiano. Patrimonializzazione condivisa, patrimonio extraeuropeo, rivendicazione identitaria, Repatriation e Digital Repatriation sono solo alcuni dei temi scaturiti dagli interventi veronesi. Gli organizzatori, Anna Paini e Matteo Aria, hanno colto una tematica densa e forse poco discussa in Italia e hanno avuto il merito di far dialogare punti di vista differenti regalando al convegno un'ottica interdisciplinare.
L'idea chiave del convegno si basa sulla nozione di objets ambassadeurs elaborata dai responsabili kanak del Centre culturel Jean-Marie Tjibaou della Nuova Caledonia nel corso degli anni novanta del Novecento. Secondo questa particolare visione gli oggetti kanak sparsi per il mondo sono una risorsa più che una perdita: essi infatti sono ritenuti “ambasciatori” della cultura kanak e hanno l'autorità per farla conoscere ben al di là dei confini della Nuova Caledonia. È in questo modo che gli objets ambassadeurs divengono entità positive, simbolo di uno scontro-incontro tra europei e kanak e di conseguenti inedite e dinamiche ricomposizioni. L'idea di patrimonializzazione condivisa centrale nel convegno, infatti, riscopre la “tensione” che vige tra la volontà di valorizzazione di questi oggetti e il diritto di decisione dei soggetti che li hanno creati.
Gli interventi, che hanno coinvolto i maggiori esperti del settore in Italia, si sono susseguiti affrontando varie problematiche ed esperienze. Cominciando da alcuni esempi di etnografie in contesti post-coloniali in casi di “patrimonializzazione condivisa”, analizzando il ruolo dei Passeur culturels tra i vari attori, precedendo la discussione finale con una panoramica della presenza e del ruolo di oggetti extraeuropei nelle collezioni etnografiche italiane. Quest'ultimo punto in particolare, mi ha permesso di venire a conoscenza di altri progetti che, come ATSIDA, vogliono sondare e censire la presenza di oggetti extraeuropei nei musei ed archivi italiani. Tra gli altri, proprio uno dei due organizzatori della conferenza Matteo Aria, ha in attivo un progetto con l’Università di Verona riguardante proprio i kanak e la Nuova Caledonia. Particolarmente interessante la discussione emersa sui vari casi di Repatriation e Digital Repatriation, nonché le problematiche legate al rimpatrio di resti umani che hanno coinvolto Australia e Italia non solo in una dimensione scientifica, ma etica e politica in particolare.
Per ottenere maggiori informazioni su questa ed altri interessanti conferenze, riferirsi al sito dell'Università di Verona: http://www.univr.it/jsp/default.jsp
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